Dalle Dotte puttane al Caro stronzo. Virginie Despentes colpisce ancora

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Scopami! è stato il suo esordio letterario, Caro stronzo è il suo ultimo libro. Non si definisce femminista, al massimo anarcofemminista: Virginie Despentes ha fatto irruzione sulla scena culturale in Francia nel 1993 come una delle voci letterarie più provocatorie. E da allora non ha mai perso il gusto per la provocazione. provocare v. tr. [dal lat. provocare, comp. di pro–1 e vocare «chiamare», propr. «chiamare fuori»] (io pròvoco, tu pròvochi, ecc.). – 1. a. Eccitare, spingere, con la parola o con l’azione, a un comportamento aggressivo; più com., comportarsi con qualcuno in modo offensivo, irritante, ostile, allo scopo o con il risultato di suscitare in lui una violenta reazione. treccani.it La provocazione è molto impopolare, l’invito assennato è a non raccoglierla, si dice sia pratica immatura, spesso la si definisce vuota, ma come per tutte le forme di comunicazione chi è bravo a maneggiarla e qualcosa di forte da dire può farne un’arte. Questo è senz’altro il caso di Virginie Despentes. Folgorante, assertiva sconfinando nel brutale, sboccata ça va sans dire, Despentes ha sempre scritto di violenza di genere e di lavoro sessuale, ma non l’ha fatto in modo accademico, dalla prospettiva della cattedra, con il tono dell’analisi sociologica distaccata, l’ha fatto sì con lucidità, ma con la prospettiva del margine, di chi ha vissuto le periferie, di chi la violenza e il lavoro sessuale li conosce per [...]

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