Intervallo di terza | Finale

Leggi su In fuga dalla bocciofila La Manna camminava con accanto il Campa. Pensava a Manfredi, a tutto il casino fatto per trovarlo e all’ennesimo fallimento di cui avrebbe discusso fino alla nausea con il suo psicologo che certamente avrebbe trovato la crepa nel dolore che adesso le prendeva il basso ventre e l’avrebbe disinnescato, rendendolo ordinario e banale. «Dove stiamo andando?» ha chiesto il Campa. «In classe Campa, dove vuoi che andiamo». «Quindi: tutto qua. La Manna esce di classe e alla fine ci ritorna?» «Tutto qua». La Manna si è girata per cercare lo sguardo del Campa, ma non ha trovato nessuno. Era sola e camminava lenta nei corridoi che si stavano svuotando: a piccoli gruppi tutti tornavano in classe, i fumatori, le fighe, i palestrati, i secchioni, i nerd. Come ruscelli di montagna scorrevano verso un lago piatto e silenzioso. La campanella non era ancora suonata, non ce n’era bisogno. La Manna ha pensato al suo banco, al suo zaino, all’astuccio e tutto le è sembrato così inutile. Non avrebbe imparato niente oggi, era sicura. Non oggi, non domani, non nei mille giorni seguenti. Era stata una sconfitta, ecco: aveva provato e aveva perso. Ha sceso le scale, oltrepassato le macchinette, e si è ritrovata nel suo corridoio, quello della III A. Tutto era uguale a come se lo ricordava, solo un po’ meno luminoso. Non aveva altre aspettative se non tornare in classe, sedersi al suo banco e passare i prossimi due anni a dimenticare questa mattinata fino a diplomarsi e sparire da scuola, perdere tutti d […]

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