Intervallo di terza | Le scale

Leggi su In fuga dalla bocciofila LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI   «Stai bene?» Il Campa si sporgeva dalla porta del bagno. «È il bagno delle femmine», ha detto la Manna. «E tu che ci fai nel bagno delle femmine?» «Sei uno stronzo». «Dai, stai bene?» La Manna si è asciugata i gomiti bagnati. «Qualche graffio». «Allora muoviti, dobbiamo andare». La Manna ha guardato l’orologio. «Devo prima fare una cosa» «Che devi fare?» Si è avvicinata allo specchio e ha fatto una smorfia con la bocca per controllare di non avere niente tra i denti, poi ha risposto: «Devo cercare una persona». «Simona Mannaroli che esce dalla 3° A e cerca una persona, ecco perché grandina a giugno». Il Campa si è abbassato in un inchino, allungando il braccio fino a sfiorare il pavimento. «Vaffanculo». «Dove devi andare?» «Quinta C». «Facciamo le scale insieme».   Ogni corpo persiste nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché forze esterne a esso applicate non intervengono a mutare questo stato. Da quando aveva memoria, non c’era stato alcun evento in grado di pungolare la sua inerzia. Da quando aveva memoria, era riuscita a conservare il suo stato di moto o di quiete, contro ogni principio della dinamica. “Cercami a ricreazione: ti devo assolutamente parlare”. Una sola frase l’aveva stanata: non poteva più opporre resistenza.   Quattro, cinque, sei. Mentre saliva le scale, la Manna si è concentrata sul piede, tallone-pianta-punta, tallone-pianta-punta, poi sui tendini della caviglia, strii-stroo-strii-stroo, qui […]

Racconti correlati