Scomparire nel metaverso. Come recuperare il nostro senso del reale senza rinunciare al futuro

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Capita di rado di essere illuminati da un pamphlet come accade leggendo Contro Metaverso – Salvare la presenza (Mimesis) di Eugenio Mazzarella, professore emerito di Filosofia Teoretica all’Università di Napoli. Si è incuriositi dal titolo provocatorio, attraente nella moda di oggi che vuole venderci il metaverso a tutti i costi e chi non lo compra a scatola chiusa fa la figura del retrogrado. Molto più dei saggi di Byung-Chul Han, anche lui docente di Filosofia, a Berlino, questo piccolo libro svela, in modi a tratti folgoranti, il grande equivoco dell’Intelligenza Artificiale, definendo i confini commerciali del Metaverso, che si prepara a consegnarci a una rete di governo e di controllo, facendoci credere che saremo invece più liberi. Il modello paradigmatico dei libri ‘contro qualcosa’ ha il pregio di esprimere con chiarezza e coraggio il punto di vista di chi scrive: in questo caso, inglobando tematiche filosofiche, ma sempre tenute a bada da un rigido controllo empirico, e cogliendo il legame tra il nuovo capitalismo digitale e le realtà artificiali, l’autore ci conduce lungo un percorso nella nostra ignoranza tecnologica e morale, abbagliati come siamo dall’ideologia del progresso come sviluppo necessario delle idee. Il grande tema è quello di una virtualità così invasiva da impedirci di dominarla – mentre dovremmo al contrario “salvare la presenza” (come dice il sottotitolo del libro) – tranquillizza [...]

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