Intervallo di terza | La presidenza

Leggi su In fuga dalla bocciofila LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI     Simona non sapeva dare un nome alle cose dentro di lei. Forse, quel giorno del settimo mese dell’anno, provava il riflesso dell’eccitazione, nella luce color latte, che aveva tutta l’aria della pazzia. Guardava Biagio, il bidello, come se fosse una specie estinta, un dodo, un dinosauro, ma il vero problema era che a volte la Manna sprofondava in se stessa come quando l’attrezzo specializzato del chirurgo si perde nei sogni neri del coma: per lei erano momenti dove il liscio del pavimento si trasformava nello sfondo di un vasto regno dove anche le parole erano cose da toccare, da bere, da mangiare, cose che potevi lanciare in aria per scoprirne il peso e che poi ricadevano sempre sulla sua testa tonda affetta da gravità. Era una reazione tutta da capire, anche se per afferrare un solo lemma avrebbe dovuto saltare, ma questo non era già più possibile da diversi secondi, che si innescava ogni volta, malgrado la sua volontà, quando provava gratitudine, la solita consueta reazione. Come prima cosa il mondo diventava un buco colorato e lei sentiva di accelerare improvvisamente verso il centro della terra. E cadeva, cadeva giù, senza respirare per la paura, chiudendo gli occhi, piangendo come un bisturi che versa il sangue del nostro cuore spezzato, martoriato, crocifisso come un vaso rotto. Cocci che non si incollano più. Parole che volano via. La paura di scoprirsi sola ancora una volta. Ma quando nelle sue vene tutto l’ossigen […]

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